14 Febbraio 2017

Giorgio Antonucci

Ovvero la bellezza della materia oltre la forma. Il suo procedimento pittorico affonda le radici nell’arte surrealista del XX secolo ma non trova altro riferimento. Forse il dato anagrafico pone Doriano Galli in posizione privilegiata rispetto a chi per conoscenza od esperienza è costretto a fare i conti con una lunga tradizione figurativa; scomposta la forma in fasce di materia crediamo che questa materia in futuro non potrà che riacquistare una forma ma di una assoluta modernità che non troverà più riferimenti diretti in quella del passato. Probabilmente quindi dalla “bella materia alla bella forma”, per ricercare un nuovo realismo che è al contempo idealismo, l’immagine della realtà e non la copia della realtà. Già le sue immagini sembrano esibire oggetti “da toccare”. Pare quasi di ritrovare le ritrovare le teorie sulla pittura di Gregorio Sciltian.